Marchelo "Novi Vavilon" testo

Traduzione in:enit

Novi Vavilon

Bila jednom zemlja bez glave i repa, zbunjena chekanekad sve je probala, al' sebi nije nashla leka.Senka nad njome stajashe, nadri - doktori bajashe, u nadi dokoni lajashe..u stvari, zlokobni tajac je dozivao kishu bez dodola,svaki ondashnji znalac je obmana, skorashnji talas, bez korenatrchi kao Forest Gamp, a nema promena, era otrova,i smena zlotvora, a stada cela pokorna, i opet krah.Kad sevashe nebom, jedan pijanac je sedeo.. pio, pushio,gorko psovao sve redom, doshao na ideju odjednom zbog chega se zivi bedno,lupio rukom o astal, ustao i glasno rek'o svima:

"Boli nas taj eho secanja shto drobi spas!Svi mrtvi spremni su za krajnji rat: ljudi od zemlje na zemlji-a gore vajni sprat (nama pripada raj!)nash pali tron je temelj za novi Vavilon - pa gradimo! (josh uvek cheka nas taj)raspali most, da spaja nas sa nebom shto nam pripada svo! (odozgo gleda nas On)zaspali Bog - slep i gluv za bol shto trpi sav njegov rod.. (shta ovde imamo to?)raspad i zlo - mi smo sirochad, gledamo ledja tvorca svog.. (necemo vishe dno!)... gradimo kulu do neba, na vrhu je shiljak:probodi Boga kroz srce, da narod bude miran!A frula pastira nek svira za neko novo stado..Ovo je obavio jadom, ovo je ostavio samo..Ljudi od plastelina, praznih ochiju, ludi od naftalina iz kojeg secanja potichu.....a On? Pije ambroziju od krvi nashih zivota!Svi zajedno, braco, gradimo kulu, ubijmo skota!"

Moje ochi gluve su za mirise.Ti govorish mi sve sne - ja ne vidim te...Pokazujesh mi lice - ja ne chujem te......stavljam katance na kazaljke...

(...a to boli ga...!)

Ljudi prazni, prozirni, bez smeha, bez suza...U pohodu na bolje sutra zguzvala se svrha,a i dalje gradi se kula - svakoga dana, u svakom pogledu.ka bozijem srcu zaoka je u svakom nashem delu!I svaka rech - cigla, svaki chovek - stub, brze i brze....najjache vezani kad zajedno mrze...A mesija nije najmudriji, vec ko viche najglasnijeonog pijanca niko nije ni pamtio kasnije...Ostade navika da sledimo vodecegkad vreme odvede vodeceg - sledimo sledeceg.Slepih armija za njega se lepi, spremna da ginesamo pokazi krivca - eto koride!Greshni greshku ne vide pa im greshno nije preselo.Sinovi Adama i Eve Zmiju slede nesvesno.Milenijum u kom vileni um, otrovnim zarom.bezbrizni novi Vavilon zaboravlja prichu o starom...Vaviloncima se jezici vezashe u chvoroveda ne razumeju bliznje kad govore..Nikad takli oblake, nikad makli poroke,zalivajuci svoje korove, otrovashe svoje korene.... sad evo nove bozje porote! Proglasismo ga greshnim!I dobismo istu kaznu.. hajde, prichaj sa nekim..Uzalud shapucesh mi snove, ochi za mirise gluve..deo smo armature kule, tu je sve shto znam i umem,pa ne pruzaj ruke, odavno te ne razumem!Ljudi ljudima tudji, ka vechnosti hrle..LJudi s bar kodom na chelu, neosetljivi na bol...Ljudi tako mali da im prashta probodeni Bog!

Nuova Babilonia

C'era una volta un paese senza capo né coda, attendeva disorientata, un tempo aveva tentato di tutto, ma non aveva trovato una cura per sé stessa. Un'ombra stava sopra di essa, pseudo-dottori facevano magie, gli oziosi, speranzosi, abbaiarono... In realtà il silenzio malvagio invocava le piogge senza Perperuana, ogni conoscenza di allora era un inganno, un'onda recente, senza radici. Corre come Forrest Gump, ma non ci sono cambiamenti, un'epoca di veleni e un cambiamento dei malvagi, e intere mandrie remissive, e di nuovo un crollo. Quando lampeggiò per il cielo, un ubriacone sedeva, bevendo, fumando, insultando amaramente tutti, ed è giunto a capire perché si vive miseramente, ha battuto il pugno sul tavolo, si è alzato e ha detto ad alta voce a tutto:

"Ci fa male quell'eco dei ricordi che trita la salvezza! Tutti i morti sono pronti per la guerra definitiva: persone di terra sulla terra -e lassù invece un piano superiore professato (il paradiso ci appartiene!) il nostro trono caduto è il fondamento di una nuova Babilonia -e allora costruiamo! (il paradiso ci attende quel) ponte diroccato, per congiungerci al cielo che ci appartiene tutto! (da lassù ci guarda Egli) il Dio dormiente -cieco e sordo per il dolore che sopporta tutta la sua gente (cos'è che abbiamo qui?) rovine e malvagità -noi siamo orfani, guardiamo le spalle del nostro creatore (non vogliamo più il fondo!)Costruiamo una torre fino in cielo, sulla punta uno spuntone:trafiggi il cuore di Dio, affinché il popolo sia tranquillo!E il flauto del pastore suoni per un alto greggeQuesto è stato avvolto dal dolore, questo è stato lasciato soloGente di plastilina, dagli occhi vacui, gente di naftalina dal cui ricordo derivano...ed Egli? Beve ambrosia dal sangue delle nostre vite!Tutti insieme, fratelli, costruiamo la torre, ammazziamo lo stronzo!"

I miei occhi sono sordi per gli odoriTu mi racconti tutti i sogni -io non ti vedoMi mostri il volto -io non ti sentoMetto catenacci alle lancette

(e ciò lo ferisce!)

Gente vuota, trasparente, priva di riso, priva di pianto... Nella ricerca di un futuro migliore il senso è stato accartocciato, eppure si continua a costruire la torre -ogni giorno, sotto ogni aspetto. In ogni nostro atto vi è lo spuntone diretto verso il cuore di Dio! E ogni parola -un mattone, o ogni persona -una colonna, più in fretta e più in fretta, il legame più stretto è quello di quando odiano insieme. E il messia non è il più saggio, ma quello che parla più forte, quell'ubriacone non era più ricordato da nessuno più tardi. E' rimasta l'abitudine di seguire il leader, e quando il tempo porta via il leader -si segue quello successivo. Un'armata di ciechi si attacca a lui, pronta a morire, indica solo il colpevole -ecco la corrida! I peccatori non vedono i propri peccati e non ne hanno avuto fin troppo del peccato. I figli di Adamo ed Eva seguono inconsciamente il Serpente. Un millennio in cui la mente diventa inutile, a causa della brace velenosa. La Nuova Babilonia dimentica il racconto sul vecchio. Le lingue dei babilonesi si legarono in nodi, in modo che non capissero i vicini quando parlavano. Non hanno mai sfiorato le nuvole, non hanno mai allontanato i peccati, innaffiando le proprie erbacce, hanno avvelenato le proprie radici. Ecco la nuova giuria di Dio! Lo abbiamo dichiarato colpevole! E abbiamo ricevuto la stessa punizione! Dai, parla con qualcuno... Invano mi sussurri i sogni, gli occhi sono sordi per gli odori, siamo parte dell'armatura della torre, lì c'è tutto ciò che conosco e che so, e allora non tendere le mani, è da tanto che non ti capisco! Gente estranea alla gente, che tende all'eternità. Gente con il codice a barre sulla fronte, insensibile al dolore. Gente così piccola, da essere perdonata dal Dio trafitto!

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