Kalpataru
Man drags his troubles
Drives his heaven to despair
Eats sparks
and crushes the black
And the misery, it does not come from our Earth
It is the mother that we assassinate
We are fragile fans
Exposed to the icy winds that reverberate.
Broken, our hearts weigh a tonne.
Never happy, never
Enough!
When into our audacity
Slides a bit of love
We will see the signs
Of better days
When into our prayers
There will be the sincere wish
Of giving rise to war no more
Immense flames will rise
Mirror of our souls, guardians of sound.
Our last tears will flow
Happy forever, happy
Liberating from life without meaning
Bringing its presence to life
Anahata, ananda, amrita
Anahata, kalpataru
Immense flames will rise
Mirror of our souls, guardians of sound.
Our last tears will flow
Happy forever, happy
Kalpataru
L'uomo si trascina le sue pene
Conduce il suo cielo alla disperazione
Mangia le scintille
Ed è malinconico
E la miseria, lei, non viene
Dalla nostra terra
Lei è la madre che assassiniamo
Fragili ventagli siamo noi
Esposti ai venti ghiacciati che risuonano
Infranti, i nostri cuori pesano una tonnellata
Mai felici, mai
Abbastanza
Quando nella nostra audacia
Ci scivolerà un pò d'amore
Noi vedremo il segno
Dei giorni migliori
Quando nelle nostre preghiere
Ci sarà la voce sincera
Di non più mettere al mondo guerre
Di immense fiamme si innalzeranno
Specchio dei nostri animi guardiani del suono
Le nostre ultime lacrime scenderanno
Contento per sempre, contento
Liberarsi della vita senza senso
Animare la propria presenza
Anahata, ananda, amrita
Anahata, kalpataru*
Di immense fiamme si innalzeranno
Specchio dei nostri animi guardiani del suono
Le nostre ultime lacrime colleranno
Contento pre sempre, contento