Il soldato di Napoleone
Addio, addio Casarsa vado via per il mondoLascio il padre e la madre vado via con NapoleoneAddio vecchio paese, addio giovani amiciNapoleone chiama la meglio gioventùQuando si alza il sole al primo chiaro del giornoVincenzo col suo cavallo di nascosto se ne è partitoCorreva lungo il Tagliamento e quando suona mezzodìVincenzo si presenta a Napoleone
Come furono passati sette mesi sono in mezzo al ghiaccioA conquistare la Russia perduti e abbandonatiCome furono passati sette giorni sono in mezzo al geloDella grande Polonia feriti e prigionieriSpaventato il cavallo, fuggiva per la neveE sopra aveva Vincenzo che ferito deliravaGridava fermati cavallo, ferma, fermati ti pregoChe è ora che ti dia un mannello di fieno
Il cavallo si ferma e con l’occhio quieto buonoGuarda il suo padrone che ormai muore di freddoVincenzo gli squarcia il ventre, la sua baionettaE dentro vi ripara la vita che gli avanzaSusanna con suo padre passa di lì sul carroE vede il giovincello nei visceri del cavalloSalviamolo padre mio questo povero soldatoche muore nella Polonia caduto e abbandonato
Chi siete bel soldato venuto da lontanoSono Colussi Vincenzo un giovane italianoE voglio portarti via appena sarò guaritoPerché nel petto con gli occhi mi hai feritoNo, no che non vengo via perché mi sposo questa pasquaNo, no che non vengo via perché a pasqua sarò già mortaLa domenica degli ulivi piangevano tutti e dueE l’uno e l’altra a piangere si vedevano di lontano
Il lunedì santo si vedono nell’ortoE si danno un bacio come due colombiIl giovedì santo che nascono rose e fioriScappano dalla Polonia per saziare l’amoreLa domenica di pasqua che tutto il mondo cantaArrivano innamorati in terra di FranciaLa domenica di pasqua che tutto il mondo cantaArrivano innamorati in terra di Francia