Il tavolo d’avorio
1Se vai nelle case ricche,la cena non sa di niente,il pesce non sa di niente,la carne non sa di niente;persino profumi e fioriemanano solo puzzase non ci si siede tuttia un tavolo d’avorio.
Un tavolo d’avoriosu un leopardo d’avoriocon la bocca spalancata,una bocca smisurata;un tavolo compratoalle porte d’Egitto,un bel tavolo elegantefatto con denti d’elefante.
A me, che non ho d’avorionemmeno pedine e dadi,né manici di coltelli(son d’osso persino quelli)non è capitato maidi avere pietanze marce;per me non è mai un disastroil sapore di un pollastro.
Non ho il tavolo d’avoriosu un leopardo d’avoriocon la bocca spalancata,una bocca smisurata;non ho il tavolo compratoalle porte d’Egitto,un bel tavolo elegantefatto con denti d’elefante.
Mi manca persino un servoche squarti montoni e lepri,che squarti manzi e maialicon tecniche speciali;però, quando mangio io,nell’aria senti un profumo,un profumo che si afferraper tutta la Suburra.2
Non ho il tavolo d’avoriosu un leopardo d’avoriocon la bocca spalancata,una bocca smisurata;non ho il tavolo compratoalle porte d’Egitto,un bel tavolo elegantefatto con denti d’elefante.
Non ho il tavolo d’avoriosu un leopardo d’avoriocon la bocca spalancata,una bocca smisurata;non ho il tavolo compratoalle porte d’Egitto,un bel tavolo elegantefatto con denti d’elefante.