Belle Époque
Van le troie illuminando,Il cammino sgangheratoDel sergente innamoratoChe di notte se ne vaChe di notte che di notteTutti i gatti sono grigiTutti i cani sono neriNon è ancora già domaniMa non è nemmeno ieri.
Il sergente innamoratoGià si sente un generaleGià si affaccia la sorellaSulla cima delle scaleLa sua bocca butta latte, idromele e cioccolato,Linfa, lacrime e salivaIl sergente è stramazzato,Ma la bestia è ancora viva.
Ti bacio e ti butto vita mia come un pezzo di paneChe passi attraverso le ossaCome un filo di rameTi bacio e ti butto vita miaNella bocca di un caneTi bacio e ti butto vita miaCome un pezzo di pane.
Van le troie sgangherandoLa fanfara del sergenteChe ritorna dritto in sellaNella notte di dicembreFischia il sasso, fischia il ventoSta arrivando il novecentoDopo aprile viene maggioIl sergente va a casaccioSotto i portici nel ghiaccio
Soffia il mantice del cuoreAlla fine dell'impresaIl sergente si addormentaSul portone di una chiesaCandeline elettriche profumano d'incensoLe troie si rivestono e chiedono il compensoMa non restituisconoL'amore avuto in prestito.
Ti bacio e ti butto vita mia come un pezzo di paneChe passi attraverso le ossaCome un filo di rameTi bacio e ti butto vita miaNella bocca di un caneTi bacio e ti butto vita miaCome un pezzo di pane.
Van le troie illuminandoIl cammino sgangheratoDel sergente innamoratoChe di notte se ne vaChe di notte che di notteTutti i gatti sono grigiTutti i cani sono neriNon è ancora già domaniMa non è nemmeno ieri.