Il muro
E poi chi l'ha detto che è contraddizioneavere un'idea, poi dopo cambiarla?In fondo la vita è trasformazione –lo vedi, anche il bruco diventa farfalla.
A volte succede col punto di vista,ci basta un niente perché si arrovesci.Così da padrone ritorni apprendista,cominci da capo e allora capisci che
il muro – quello che abbiamo dentroè uguale a quello che c'è fuori.Io credo nel suo superamentese è vero che siamo noi i mattoni.
E poi quello che serve è destrutturazione,una specie di viaggio che porta all'internoa conoscere meglio le nostre paureche sembrano marmo e sussurrano…
Il muro di gomma, il muro del pianto;un bimbo davanti che gioca al portiere.Il muro che prima è di ferro e cemento,il muro che dopo diventa macerie.
Il muro che cresce e pian piano ti chiudeun po' per la guerra, un po' per la pace.Il muro ne ha viste di cotte e di crude,al muro gli manca soltanto la voce.
Il muro – quello davanti a scuola,mattine a far castelli in ariaed io che mi sentivo solae odiavo rileggere la storia.
Ed è vero che siamo un po' tutti studentied abbiamo bisogno di ripetizionianche se oggi la regola è bruciare i tempie non si ha proprio voglia d'inchini.
Ed ora comincio con le mani avanti,non servono appigli ma molto coraggio.Il muro ferisce, ma non voglio guanti,restare ai suoi piedi mi sentirei peggio.
Invece io voglio a ogni costo scalarlo,lasciarmi alle spalle paura e incertezzae uccidere adesso e per sempre quel tarloche rode il carattere e dà debolezza.
Ed ora qui in alto in piedi sul muromi sento diversa, mi sento più vera.Se guardo lontano, ci vedo più chiaroe poi come dire: «Mi sento più intera!» sul muro?
Il muro…