I pagliacci
Un tempo ridevo soltantoa veder l'incanto di noivestiti di piume e balocchicon bocche a soffiettoe rossetto negli occhi
scimmie, vecchiette obbedientie cavalli sapientisul dorso giocarridere era come amar
poi ripetendo il mestieres'impara il dovere di recitare pompa il salone il suo fiatoe il riso è sfiatato dal troppo soffiardi creta mi pare il cerones'appiccica al voltoil mal del buffoneridere vorrei staseraridere vorrei per me
Un Due Tre!all'erta gli elefanti in piedisaltino le pulci avantiattenti passa il domatore!!L'anima che rideride e sempre rideràcome una preghiera
i trapezi ronzavano elettriciuccelli di piuma di un mondo di lunalegati i compagni per manolibravan da pescivicini e lontanosi sfioran d'un tratto i due bracciappesi nell'ariacome due straccisul sangue buttarono renaed entran di corsa i pagliacci.
E sempre ridere per compiacerela sala piena da mantenereche bello udirel'applauso ilaregonfiar la salascacciare il malee sempre cedere con batticuorea sogni e paroleda far scoppiare!!
Il padrone ha la tuba allungataed ha baffi arditie in fondo già sache restiamo alla frusta qui ugualifelici e incapaci di esser normalie allora ridano gli altri di noie allora ridano gli altri staseraridano gli altri per noi.